27.2.07

Progressive


Il rock progressivo (progressive rock) è un genere e una corrente della musica rock, nato in Inghilterra alla fine degli anni sessanta e sviluppatosi principalmente nella prima metà degli anni settanta.
Da allora da questo genere sono stati talvolta ripresi lo stile o l'approccio, consentendo a sue diramazioni come il neo-prog, il progressive metal e l'avant-prog di arrivare fino ai giorni nostri. Il rock progressivo presenta punti di stretto contatto con molti generi musicali, come la musica sperimentale, il rock sinfonico, l'art rock, l'hard rock, il post-rock.
Gli artisti di rock progressivo cercarono, più o meno consapevolmente, di far progredire il rock dalle sue radici blues di matrice americana ad un livello maggiore di complessità e varietà compositiva, melodica, armonica e stilistica, incorporando elementi provenienti da altre tradizioni musicali. Continua...

2 commenti:

  1. Penso che tu abbia dimenticato il geriatric-rock.
    Non è la nostra specialità?

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  2. E se il rock progressivo non è fosse mai esistito? Una volta mi sembra che innocentemente si chiamasse pop. Dopodichè, ad opera di una serie di sciagurati grupponi anglosassoni sputtanatissimi, vedi KC, ELP ed altri ignobili formazioni italiane su questa falsariga che si davano tante di quelle arie, il pop degli anni settanta si è insnobbito a tal punto che siamo finiti ai Marillion e Dream Theater, e tutti che fanno progressive! Pazzesco. Per non parlare delle etichette da qui derivate: non si dorme la notte per trovare nuove associazioni, tra le quali la più goliardica probabilmente è "prog-metal", due spiriti artistici che si sposano bene quasi quanto l'house e la musica barocca. Tutto questo tremendo lavoro cerebrale atto ad un'improbabile localizzazione di mercato piuttosto che pensare a produrre due strimpellate di chitarre però di qualità, e poi proclamare solennemente che "facciamo prog, su uno stile perfettamente a metà tra PFM e Led Zeppelin". Accidenti, se non per il pessimo gusto, avrete idee senz'altro tremendamente originali. Il pop del resto, la musica del popol(in)o, è decaduta tanto da diventare spazzatura per marketing e masse senza alcuna cultura artistica. Ma le menti geniali che hanno prodotto e realizzato qualcosa di veramente valido negli anni 70 preferivano concentrarsi sui valori artistici piuttosto che sull'etichetta. Da qui la distinzione netta e inscindibile tra i gruppi che valevano e valgono qualcosa (e talvolta riescono anche ad essere innovativi) e tutti gli altri, quelli che sono convinti di fare progressive ma che riescono soltanto a scimmiottare ovvi cambi di tempo, sflautate follettesche, sviolinate fiabesche con strumenti ad arco a 50 corde perchè dobbiamo far vedere che facciamo musica colta, e "concept album" (altro termine che insieme a "progressive" è oggetto di un abuso ormai trentennale) basati sulla storia pressochè inutile e scontata di un satiro cretino che si vuole passare tutte le ninfe del boschetto incantato. Da qui quella dozzina di dischi validi usciti tra il 69 e il 78, e tutto il resto da prendere e da buttare. E' anche vero che bisogna averne ascoltato almeno un po' di progressive per capire che se vuoi fare non progressive, bensì buona musica, di questo maledetto progressive te ne devi dimenticare.. e magari sforzarti di non fare le cose che sono state già fatte da altri prima di te.

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